Al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte
Al Vicepresidente Luigi Di Maio
Al Vicepresidente Matteo Salvini
Al Sottosegretario alla presidenza del consiglio Giancarlo Giorgetti
Al Presidente commissione Affari Costituzionali del Senato Stefano Borghesi
Alla presidente commissione Affari Sociali della Camera MariaLucia Lorefice
Le parole del Presidente del Consiglio nel discorso di insediamento del 5 giugno scorso sono state per il Terzo settore italiano un riscontro importante della consapevolezza del governo del valore del nostro ruolo per lo sviluppo del paese e dell’urgenza del completamento della riforma.
Fare bene è importante ma oggi è necessario anche fare tempestivamente.
Ad un anno dall’avvio, la riforma del Terzo Settore ha evidenziato criticità che devono essere emendate. Un ulteriore ritardo nell’emanare un primo correttivo del Codice del terzo settore prolunga una situazione ormai non più sostenibile di incertezza normativa – sul piano fiscale e civilistico – e organizzativa che complica, e in alcuni casi rischia di compromettere, l’opera di 11 milioni di soci e volontari impegnati in oltre 300.000 organizzazioni di volontariato e di promozione sociale operanti nelle nostre comunità. Tutte queste associazioni sono tenute, entro febbraio 2019, a modificare i propri statuti sociali e a ridefinire aspetti determinanti della loro attività, fino al cambiamento della stessa qualifica giuridica. Tutto ciò non può essere effettuato in presenza di un dato normativo incompleto e instabile che, anche alla luce della eventuale proroga di 4 mesi per l’adozione dei provvedimenti correttivi, è passibile di ulteriori modifiche.
Certezze normative, fiscali e civilistiche sono peraltro indispensabili anche per sbloccare la costituzione di nuovi soggetti fermi da piu di un anno nell’attesa che si definisca un quadro normativo certo.
Chiediamo quindi:
– l’apertura di una interlocuzione organica e non frammentata su tutti i provvedimenti inerenti il completamento e l’attuazione della riforma;
– che il Governo eserciti la delega emanando uno o più provvedimento correttivi;
– che un primo correttivo contenente le indispensabili modifiche e precisazioni relative al funzionamento delle associazioni, al trattamento fiscale e alla proroga dei tempi per gli adeguamenti statutari venga emanato entro il 2 agosto, come previsto dalla legge delega, consentendo agli enti di attivare in tempi adeguati valutazioni e processi democratici interni ineludibili;
– che si sblocchi l’iter di approvazione del decreto che definisce le attività secondarie ( art 6 del DLGS 117/2017).
Con fiducia
Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas